È colpa dell'arte se c'è Temptation Island
Lo spiega Francesca Anita Gigli, l'amichevole divulgatrice di quartiere
Francesca Anita Gigli l’ho intercettata sui social nel 2020, durante il primo lockdown, in quei momenti di scrolling psichedelico dove pizzaioli improvvisati si alternavano a notizie catastrofiche, negazionisti, ballerini e nani. Mi ha colpita la narrazione passionale, il sorriso accogliente e soprattutto il suo modo semplice ma non banale di raccontare l’arte a chi, come me, di fronte a un’opera può solo permettersi di esprimere un giudizio personale che si riassume in mi piace/non mi piace.

Da grafica pubblicitaria a divulgatrice d’arte
Francesca, 29 anni, ha vissuto una trasformazione professionale significativa. "Durante quel periodo passato in casa, la prima idea era stata quella di creare un blog dedicato ai viaggi. Poi mi sono immersa nella lettura di testi sull'arte e quando sono riaffiorata mi sono detta: sai che c'è? Che questo diventerà il mio nuovo lavoro".
Così è nata l'amichevole divulgatrice di quartiere, con una missione ben precisa: rendere l'arte alla portata di tutti. Quello che poteva sembrare un salto nel vuoto si è rivelato quindi un'opportunità straordinaria. E in poco tempo il suo profilo Instagram, Likeitalians, è rapidamente cresciuto da poche centinaia a oltre 20.000 follower.
L'origine di una passione
"La mia passione per l'arte viene da mio papà," racconta Francesca. "Mi portava alle mostre e intanto mi raccontava storie incredibili, forse anche un po' inventate, ma che catturavano la mia attenzione e stimolavano la mia curiosità. Influenzata da queste storie, ho frequentato il liceo artistico. Lì ho sviluppato non solo una fascinazione per le opere d'arte, ma soprattutto un profondo interesse per le vicende personali degli artisti."
Il salto nel giornalismo
Poi nacque un nuovo amore: il giornalismo. "Per caso fui contattata dalla rivista Finestre sull'Arte per la redazione di un articolo. Ero molto emozionata e ricordo che la bozza che mi riconsegnarono era piena di correzioni. Tuttavia, la redazione mi diede la possibilità di crescere e soprattutto di soddisfare il mio bisogno feroce di raccontare storie."
Un percorso professionale fortunato
Francesca si considera fortunata, nonostante le iniziali preoccupazioni dei genitori. "La grande opportunità arrivata con Finestre sull'Arte non solo mi ha permesso di divulgare con la scrittura, ma mi ha dato la possibilità di essere rispettata, perché all'inizio venivo sminuita e il mio entusiasmo associato alla mia giovane età."
Collaborazioni e successi
Oltre a Finestre sull'Arte, Francesca ha collaborato come divulgatrice per enti e musei, soprattutto come content creator. Tra questi, ha lavorato con il Museo Diocesano di Milano e sviluppato una campagna di content marketing per la mostra "Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo" per Bergamo Brescia capitali della cultura 2023, ottenendo risultati notevoli con oltre 25.000 visitatori.
Arte e politica: un legame indissolubile
Riguardo alla dura critica1 del ministro Matteo Salvini sulla cerimonia d'apertura olimpica di Parigi, Francesca non perde l’occasione per sottolineare che: “L'arte ha sempre riflesso la politica e soprattutto il contesto sociale: dai faraoni con le piramidi a Otto Dix con l'antimilitarismo, fino alla foto di Donald Trump con il pugno chiuso dopo l'attentato. La performance francese voleva essere uno specchio dei nostri tempi, uno show contemporaneo di attori e attrici che aveva il solo scopo di richiamare la società in cui oggi viviamo”. Che piaccia o meno.
Quindi: perché se Temptation Island esiste è tutta colpa dell’arte?
Francesca offre un'interessante prospettiva sul rapporto tra arte e gossip. "Da sempre l'arte si occupa di chiacchiere indiscrete, rappresentando in modo voyeristico il tradimento altrui come qualcosa di magico o di dannato." Cita esempi come la rappresentazione di Paolo e Francesca 2nell'arte ottocentesca e le opere più moderne di Lorenzo Mattotti, dimostrando come l'infedeltà e le relazioni umane siano sempre state al centro dell'espressione artistica.

L'origine di "Likeitalians"
Un'ultima curiosità riguarda l'origine del nome "Likeitalians" utilizzato per i suoi profili social. Francesca spiega: "Il nome nasce da una mia evidente caratteristica, cioè il gesticolare in modo compulsivo, un'abitudine tipicamente italiana. È un mio marchio di fabbrica”.
Il segretario della Lega aveva definito ‘squallidi’ i francesi per la performance con drag queen e artisti queer, perché secondo la sua opinione era un chiaro riferimento all’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci e quindi un’offesa per tutti i cristiani del mondo. Tutto ciò senza contare, come sottolineato dalla Gigli, che l’immagine pubblicata nel post non è chiaramente opera del Genio Universale, ma la copia eseguita da un artista contemporaneo.
Francesca da Polenta e Paolo Malatesta, forse gli amanti più famosi della storia, che Dante Alighieri confina nel girone infernale dei lussuriosi, Inferno, Canto V. La storia: Francesca fu data in sposa al fratello di Paolo, Giovanni detto Gianciotto. Secondo il racconto di Dante lei ebbe una relazione adulterina con il cognato Paolo Malatesta. Mentre erano intenti a leggere insieme un libro di Lancillotto e Ginevra scappò quel famoso bacio. Scoperto l’adulterio, i due amanti furono uccisi dallo stesso Gianciotto.